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«Gli stadi dello yoga sono stupore» (Vasugupta)

Sicuramente ne hai già sentito parlare, ma forse non hai le idee chiare: a cosa ti serve, nel quotidiano, conoscere e saper ascoltare i tuoi chakra?
Devi sapere che il tuo sistema energetico interno (prana) si basa su quelli che sono conosciuti come chakra: una parola che viene dal sanscrito, e significa ruota, circolo, e disco solare. I tuoi chakra, o centri energetici, cooperano continuamente per alimentare il tuo equilibrio e la tua energia vitale. Non sono una novità, né una moda: già nell’antichità si era compreso che nel corpo si trovano dei punti energetici che possono essere aperti e sviluppati mediante la pratica yoga e la meditazione.

Ma esattamente, cosa sono?
I chakra sono dei vortici circolari di energia, non sono fisici o visibili, ma sono reali e situati lungo il corpo: rappresentano i punti focali della tua forza vitale, e il funzionamento di ognuno di loro è fondamentale per il tuo benessere.
In totale sono 74 e sono collegati ai differenti aspetti dell’uomo (mentale, emozionale, etereo e così via) attraverso una serie di canali denominati nadis, delle specie di “autostrade energetiche”: l’energia scorre attraverso questi canali con movimenti che formano una spirale.
Dei 74 chakra ne esistono 7 principali, che si distribuiscono dalla parte più bassa della colonna vertebrale, dove si trova il kundalinî (energia aggrovigliata a forma di serpente), fino alla parte più alta della testa. Anche se abbiamo dato una collocazione spaziale precisa, i chakra non sono parte del nostro corpo fisico bensì del nostro corpo sottile, ossia della nostra parte emozionale.

A cosa servono?
E adesso che sai cosa sono, ti starai chiedendo a cosa servono. La funzione principale dei chakra è assorbire l’energia universale, metabolizzarla e alimentare i differenti aspetti dell’essere umano per irradiare energia verso l’esterno. Più semplicemente, sono centri energetici da cui dipendono diverse funzioni, non solo del corpo, ma anche della mente: i chakra più bassi, vicini alla terra, sono legati alle emozioni carnali e passionali; mentre dal cuore in su risiedono i chakra mentali e spirituali. Ad ogni chakra corrisponde anche un colore, che nel loro insieme compongono l’arcobaleno: infatti il sistema dei chakra viene anche detto ponte dell’arcobaleno.
Vediamoli uno per uno, nel dettaglio, dal più basso fino al più alto.

  • Il chakra della radice o Muladhara
    Si trova nel perineo e controlla diverse parti del corpo come il naso, il sistema linfatico, il sistema osseo, la prostata e le estremità inferiori. È associato al colore rosso, e si apre camminando (puoi anche sperimentare la meditazione camminata!), facendo esercizi aerobici o ballando.
  • Il chakra splenico o Svadhisthana
    Si trova al centro dell’addome ed è relazionato con il sistema riproduttore ed il plesso lombare, di colore arancione. Per attivare questo Chakra puoi dedicarti ad alcuni esercizi come il nuoto, concederti lunghi bagni rilassanti o danze che coinvolgono movimenti e rotazioni del bacino.
  • Il chakra del plesso solare o Manipura
    Si trova, come dice il suo nome, nel plesso solare, è associato al colore giallo e coinvolge la pelle, il sistema muscolare, lo stomaco, il fegato, l’intestino, la vista e i muscoli del viso. Puoi aprirlo correndo, rompendo la routine o facendo esercizi ad arco, come i 5 tibetani.
  • Il chakra del cuore o Anahata
    Come suggerito dal nome, controlla il sistema circolatorio, i polmoni, il plesso cardiaco e tutta la zona del petto. Gli si associa il colore verde. Per aprire questo chakra devi fare esercizi di respirazione che comportano ampie aperture pettorali; ma anche aiutare gli altri e mettere da parte l’odio.
  • Il chakra della gola o Vishuddha
    Questo chakra controlla collo, gola, mani e braccia. Si associa con il plesso bronchiale e cervicale, e corrisponde al colore azzurro. Come si attiva? Con rotazioni del collo, gridando tutto quello che provi in un posto tranquillo, facendo esercizi di vocalizzazione o ripetendo un mantra.
  • Il chakra del terzo occhio o Ajna
    Rappresentato dall’indaco, si trova al centro della fronte e si associa alle tempie, al plesso carotideo e (ovviamente) alla fronte. Per attivarlo puoi fare meditazioni guidate, visualizzare forme geometriche semplici o massaggiare tempie e occhi in maniera circolare.
  • Il chakra della corona o Sahasrara
    Si trova in cima alla testa, proprio come una corona, e ne controlla la parte superiore: il sistema nervoso e il cervello. Viene associato al colore viola, e puoi attivarlo con meditazione, orazione e mantra, o in posizione seduta con la schiena eretta.

Una questione di apertura.
L’obiettivo è sempre quello di mantenere la giusta apertura dei propri chakra, in modo equilibrato, cosicché l’energia possa scorrere fluida senza che si abbiano blocchi energetici (chakra chiusi) o un sovraccarico di energia (chakra troppo aperti). Allineando i chakra si ottiene l’equilibrio del proprio organismo, così mente e corpo possono vivere in armonia, con tutti i benefici che ne derivano. I chakra non sono inoltre slegati tra loro, ma hanno un forte influsso l’uno sull’altro, soprattutto per quanto riguarda quelli vicini: questo significa che l’apertura o la chiusura di un chakra può influenzare in modo positivo o negativo anche quelli adiacenti.

Shanti a te!

Read More 25/07/2019

“Lo yoga è la fonte della giovinezza. Più la tua schiena è flessibile, più sei giovane”

Come tutte le posizioni yoga, dette asana, anche quella del cobra è ispirata alla perfezione della natura. Il nome sanscrito è Bhujangasana, dove bhunjanga significa letteralmente “serpente”: il corpo sembra assumere la forma del cobra, e lo ricorda nella posizione di attacco.

È un asana fondamentale perché rappresenta la posizione di partenza per tutti i piegamenti all’indietro, perfetto anche per i principianti o per chi non è (ancora) molto flessibile.

Questa posizione può essere eseguita da tutti, anche da chi è alle prime armi e si è appena avvicinato allo yoga. Ed è davvero un toccasana che riequilibra le abitudini sbagliate della nostra routine: la vita quotidiana richiede spesso dei piegamenti in avanti (basti pensare allo stare al computer o allacciarsi le scarpe), tutti movimenti che facciamo spesso in modo errato. L’antidoto a queste “brutte” posture in avanti è proprio la pratica regolare di flessioni all’indietro.

Nonostante la relativa facilità di esecuzione, può portare a molti benefici:
– rinforza la muscolatura della schiena e dell’addome, migliora la postura e rende flessibile la colonna, che risulta allungata e riequilibrata. L’asana del cobra è la posizione yogica migliore per combattere la lombalgia, il mal di schiena ed i problemi di cervicale;
– la pratica quotidiana di questo asana è utile anche agli organi interni, in particolare intestino, vescica, reni e organi riproduttivi;
– tonifica spalle e braccia, migliora la muscolatura della schiena e dell’addome, facilita il dimagrimento assicurando un addome piatto e tonico;
– apre il torace e quindi stimola la capacità polmonare, migliorando la respirazione;
– riequilibra il quarto chakra (anahata).

Nell’eseguire il bhujangasana è molto importante non sforzare la zona lombare, perché deve essere la regione toracica a lavorare: il bacino resta aderente al tappetino, mentre le scapole si sollevano e tendono ad avvicinarsi, aprendo il petto. Questo movimento migliora la respirazione notevolmente, stimolando gli organi interni e apportando un beneficio globale. Le mani sono ben salde sul tappetino, e sorreggono il tronco aiutate dagli addominali sempre in tensione. I piedi invece sono a riposo, rilassati.

Come ben sai nello yoga è tanto importante il modo in cui si entra quanto quello in cui si esce da una posizione: in questo asana, con una lenta espirazione, riporta la testa in avanti e inizia a piegare i gomiti lentamente, avvicinando il torace a terra. Appoggia alla fine la fronte sul tappetino e rilassati per un minuto; poi vai in controposizione.

Non ti resta che provare!

Read More 18/07/2019
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